Museo dell’Opera dei Pupi

Storia

Il museo dell’opera dei pupi a Randazzo è stato realizzato nel 1984 quando il Comune acquistò ventidue Pupi siciliani realizzati nei primi anni del Novecento, utilizzando un finanziamento ottenuto dalla Regione Sicilia con l’approvazione dell’Assessorato dei Beni Culturali. Il museo, entrato a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO , vede in essere quel primo blocco di Pupi siciliani appartenenti al famoso puparo messinese Ninì Calabrese che possedeva una collezione di sessantasette elementi originali e altri quindici Pupi di grandi dimensioni acquistati successivamente dopo l’ottenimento di un altro contributo proveniente sempre dalla Regione Sicilia.

Collezioni

I pezzi ospitati in questo museo di particolare interesse etno-antropologico, sono tutti vestiti, come vuole la migliore tradizione, in abiti guerreschi, rappresentano il ciclo famoso della “chanson de geste” dei francesi. Le armature sono state ricostruite intorno agli anni 1912 – 1925, da Emilio Musumeci, valente costruttore di armature di Riposto, allievo del famoso costruttore Puddu Maglia. Parte dei pupi, appartenenti alla stessa collezione, si trova presso il Museo Palermitano delle Marionette.

Sede

La Torre-Castello di Randazzo, visibile da Piazza San Martino e posta su uno strapiombo di roccia lavica, è l’unica superstite delle 7 torri messe a guardia della città sulla cinta muraria. Oggi restaurato e restituito alla cittadinanza, col suo nobile prospetto, il portale sovrastato dall’aquila sveva, la torre merlata, è stato trasformato in un centro culturale permanente, ospita mostre ed esposizioni d’arte e dal 1998 è sede del Museo archeologico Paolo Vagliasindi.

Visita guidata

Con personale del Museo.

Randazzo

Comune di Randazzo

Via Castello, 1, 95036 Randazzo CT


Modalità d’accesso

Presenza di barriere architettoniche: scale


Biglietto 2,60€

Giorni e orari di apertura

Da lunedi a domenica:

09:30 – 13:00

15:00 – 19:00

Un tour immersivo per scoprire la Rete dei Musei Comunali della Sicilia


Visita la motra attraverso un percorso virtuale su Spatial.

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